mercoledì 31 agosto 2011

Residenza Anni d'oro - Agosto 2011

Locandina della manifestazione
Enrica Boy legge un brano tratto dal romanzo " I segreti del presidente" di Paolo Maccioni

Qui di seguito il brano letto da Enrica Boy.

Bastiano ...
Era abituato a chinare la testa da quando era nato. In uno di quei paesi in montagna dove la personalità più evidente è il parroco. Seguito a ruota dal maresciallo dei carabinieri e, quando vi era, dal medico condotto. In una famiglia di disperati non poteva nascere che un disperato e Bastiano lo era sempre stato. Fino al giorno della sua gran fortuna. Ormai diciottenne ebbe la possibilità di essere ingaggiato da quell’ente che aveva disinfestato tutta la Sardegna dalle terribili zanzare apportatrici della malaria. Con fondi americani e con il loro controllo. In quel periodo Bastiano aveva fatto il pieno di sigarette, di chewing goom, di succhi d’agrumi liofilizzati e tavolette di cioccolato. Oltre naturalmente a percepire la paga che per i tempi di allora era una vera manna piovuta dal cielo. Un giorno, mentre con il suo dispersore sulle spalle cospargeva la montagna di DDT, inciampò su un imprevisto ostacolo. Cadde su una roccia e si fratturò il dito mignolo della mano destra. Lì per lì non ci fece nemmeno caso, tenne il dito fasciato e il più possibile immobile e continuò come se nulla fosse. Passato qualche giorno il dito incominciò a battergli sempre più forte. Faceva bollire il sangue che sembravano colpi di cannone ad esplodergli in tutta la mano. Dopo un po’ la punta divenne nera e allora si fece visitare. Si trattava di cancrena galoppante e dovette farsi amputare due dita, il mignolo e l’anulare.
Il lavoro dell’ERLAS terminò e Bastiano riprese le sue vecchie faccende, cioè non faceva nulla. Dopo qualche anno da quel fatto un giorno arrivò al suo paese un tizio con una topolino. Si fermò nel centro della piazza e andò a parlare con il titolare del tabacchino. Poi andò al Comune e poi fece dare un bando. Tutti quelli che avevano subito incidenti o avevano qualche disturbo di natura permanente erano invitati a presentarsi in piazza, presso la sua topolino ufficio.
Era uno che faceva il sindacalista per uno dei maggiori partiti di allora. Guardò la mano di Bastiano e gli chiese come si era provocato l’amputazione delle dita.
“Tu hai diritto alla pensione” Gli disse. Gli diede il suo biglietto, in cui vi era l’indirizzo di Cagliari. Lo invitò ad andare a trovarlo in città. Gli avrebbe fatto le pratiche per ottenere la pensione.
Bastiano andò a Cagliari e quello lo mandò con tutte le carte in regola alla sede dell’INAIL. Il medico lo visitò. Gli fece sapere che con le statistiche, la percentuale, la mano destra, due dita, tot d’invalidità, eccetera, gli spettava l’indennità mensile. Bastiano pensò che forse avrebbe potuto mettere su famiglia. Aveva adocchiato una ragazza che poteva andare bene, ma volle prendersi il sicuro.
“Quanto fa se mi taglio anche un altro dito?” Chiese al dottore.
Non si sposò perché il medico non gli permise di tagliarsi il terzo dito e la pensione non sarebbe stata sufficiente per due persone.

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